Nemi e lo speco di San Michele Arcangelo

Vuoi entrare nella roccia lavica per trovarti di fronte ad un altare rupestre dedicato all’Arcangelo che accompagna le anime nell’aldilà? Riportato alla luce e reso accessibile da pochissimo, lo speco è chiuso da un cancello di ferro che ne rende impossibile l’accesso ed eventuali nuove vandalizzazioni.  Grazie alla disponibilità di un custode volontario avremo la possibilità di entrare nello speco e di rivivere per pochi attimi quella percezione del sacro che hanno vissuto i pellegrini e i frequentatori che dal 1400 ad oggi si sono immersi nella grotta affacciata sul lago di Nemi.

Partiremo dall’abitato di Genzano di Roma e passeggeremo tranquillamente nel bosco fino a raggiungere il fontanile di Fontan Tempesta, un’area ricca di miti e di leggende.  Da qui ci affacceremo sul lago di Nemi per cogliere una visione d’insieme del cratere per poi giungere al piccolo centro di Nemi, che attraverseremo velocemente per scendere nella fitta boscaglia che custodisce l’eremo di San Michele. Riguadagnata la luce girovagheremo per le stradine del vecchio centro dove consumeremo il pasto al sacco. Dopo l’ultimo affaccio sul lago dalla terrazza degli innamorati prenderemo il sentiero degli acquedotti, ricco di numerose vestigia storiche come cisterne di raccolta, canali, gallerie filtranti, cunicoli anche di origine pre-romana, per ritornare nel centro abitato di Genzano.

Sarà una escursione a due passi dalla capitale, ricca di incontri naturalistici, storici e religiosi, che sottolineerà ancora una volta la ricchezza dei paesaggi romani.